Sempre più ogni giorno sentiamo da parte degli organi di informazione in generale parlare di BTP, BOT e altri strumenti finanziari generalmente classificati OBBLIGAZIONI.
Sei sicuro di conoscere bene questo strumento al di là che ti può attrarre oggi con delle cedole particolarmente elevate (per il periodo storico che stiamo vivendo)?
Cerchiamo di fare chiarezza sul tema.
Le Obbligazioni sono definite dal codice civile Titoli di debito/credito (dipende da che parte stai) con i quali le società o gli Stati sovrani raccolgono denaro per le proprie esigenze di cassa dai risparmiatori sui mercati regolamentati.
Lo Stato Italiano (ahimè) è un grande produttore di titoli di debito (pubblico) e gli acronimi dati alle varie categorie e tipologie di titoli sono molti.
Iniziamo con i titoli a breve termine e cioè con scadenza entro 1 anno dall’ultima emissione.
Il tipico titolo, peraltro molto famoso, che troviamo su queste scadenze è il BOT.
Il BOT significa Buono Ordinario del Tesoro.
Tecnicamente sono titoli obbligazionari ZERO COUPON cioè non sono previste delle cedole nel corso della vita del titolo. In pratica il profitto per l’investitore è rappresentato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di scadenza che per definizione è sempre 100.
Quindi se il BOT che vuoi comprare costa 97, il tuo rendimento sarà il 3% (differenza tra 100 è 97)
Titoli con scadenza 2 anni troviamo i CTZ e cioè Certificati del Tesoro Zero coupon)
Anche qui il funzionamento del profitto è identico al BOT ma con durata massimo 2 anni.
Poi abbiamo due titoli (elenco quelli più conosciuti ed usati dal pubblico retail) con caratteristiche di rendimento del tutto diverse:
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BTP
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CCT
I BTP sono Buoni del Tesoro Poliennali cioè titoli che hanno durata in emissione anche di 30 anni! Ci sono moltissime scadenze tra le quali scegliere sul mercato secondario, il MOT, e disponibili attraverso qualsiasi banca tu abbia.
Sono tra i titoli più liquidi e scambiati a causa del loro cronico più elevato “spread” rispetto ai titoli tedeschi per esempio.
Rendimenti più elevati, ricordiamocelo, sono un indicatore di più elevato rischio.
I BTP hanno cedole FISSE cioè non cambiano se i tassi correnti dovessero cambiare da parte delle autorità monetarie (in questo caso BCE)
Sono quindi sensibili comunque alla variazione dei tassi e questo condiziona il loro prezzo sul secondario.
Nel 2022 per esempio, questi titoli hanno subito la più grande de-performance della storia.
Se i tassi salgono da parte di BCE, i BTP avendo una cedola fissa, scontano sul prezzo di quotazione al ribasso questa nuova situazione.
Quindi: tassi SU, prezzo del BTP GIU’ !
I CCT invece hanno una cedola variabile e quindi, quest’ultima, si adatta alla nuova condizione di tassi decisa da BCE.
In pratica hanno una maggiore stabilità del prezzo perchè la cedola non è “inchiodata” ad un tasso predeterminato.
Solitamente hanno rendimenti iniziali più bassi dei BTP.
Queste due categorie, cedola fissa o variabile, hanno anche delle piccole emissioni di titoli misti o legati a parametri come l’inflazione ma comunque possiamo ricondurli come funzionamento ai BTP o CCT.
E’ possibile calcolare in anticipo quanto salirà o scenderà un BTP al variare del tasso BCE?
La risposta è precisa e anche calcolabile scientificamente: SI
Nel prossimo articolo che sarà un video Ti insegnerò, nel caso non ne abbia mai sentito parlare, della DURATION.
Per saperne di più su questo argomento Ti invito a leggere il mio libro: “La finanzata ideale” disponibile anche in formato kindle su amazon.it