La politica. Quanto incide sul risultato dei tuoi investimenti?

Nov 9, 2020MacroEconomia

Le elezioni per il POTUS si sono appena concluse.

Anzi no.

Sono totalmente in corso e non è per niente la prima volta. Infatti il sistema di elezione semi-diretta del Presidente degli USA è stato concepito sulla falsariga dell’elezione del Doge Veneto. Fu infatti Benjamin Franklin che venne a Venezia per studiarne il sistema istituzionale poco prima dell’abdicazione per mano napoleonica della Repubblica Veneta, compreso quel particolare sistema elettorale di designazione della più alta carica della Repubblica che per molti secoli aveva permesso ad una comunità di vivere sostanzialmente in armonia, nel progresso sociale ed economico; e tale osservazione contribuì in qualche misura ad introdurre un sistema simile per l’elezione del Presidente della Federazione Americana.

“Ballots” infatti (le schede elettorali) deriva da “balota” (in lingua veneta) e cioè una via di mezzo fra pallina (“baléta”) e palla (“bàla”) in lingua italiana. Quelle stesse “palle” che venivano messe nell’urna e poi venivano estratte da un bambino secondo un rigido e articolato procedimento regolato da un protocollo trasparente che, con un complesso algoritmo di esclusioni incrociate, eleggeva il Doge.

Il meccanismo era stato inventato così complicato per evitare accordi sottobanco dei partiti e frodi nel voto – i cosiddetti “brogli”, definiti con questo termine perché maturavano nel “brolo” (cortile interno) di Palazzo Ducale – in modo che il Doge fosse davvero eletto quasi casualmente, o comunque nel modo più imparziale e meno arbitrario possibile. L’unico che poteva protestare per la sua elezione, nel caso ve ne fossero le ragioni, era il popolo che all’esposizione del nuovo Doge poteva dissentire con fischi e rumoreggiamenti.

Venendo alla cronaca del 3 novembre, il risultato è momentaneamente a favore dello sfidante del POTUS in carica, il quale ha annunciato una verifica contro presunti brogli in grande stile. Corte Suprema Federale e organismi di indagine sono sul campo.

Ufficialmente, quindi, e fino al 20 gennaio c’è un solo Presidente, come per ogni elezione oltretutto, ed è Donald Trump.

I mercati immersi in tanta incertezza dovrebbero crollare, giusto?

No. I mercati sembrano non interessati, se non in qualche piccolo movimento giornaliero apparentemente volatile.

Allora cosa può succedere se vince Biden o Trump?

Ovviamente non sta al sottoscritto fare previsioni sull’andamento delle borse, perchè in questo momento è impossibile, ma possiamo invece riflettere sia sul grafico in evidenza che oggi propongo, sia su un altro fattore molto importante.

I tassi sui titoli obbligazionari sono a ZERO o sotto. Questo scenario è totalmente nuovo nella storia dell’economia, il che significa che è come essere sbarcati su Marte e cercare l’acqua potabile.

Ergo: non ci sono alternative all’assunzione di un certo rischio, da gestire con molta attenzione.

E, su questo, San Marco Capital ha le idee chiarissime, avendo gli strumenti e l’esperienza per gestire questo momento di incertezza, ma anche di grande opportunità.

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