Uno dei BIAS cognitivi diffusissimi è il continuo monitoraggio del prezzo di un’azione sul dossier titoli o su bloomberg o su una delle innumerevoli piattaforme banche dati a disposizione per tutti noi.
Cos’è un BIAS cognitivo?
Bias cognitivo

Il bias cognitivo (pronuncia inglese [ˈbaɪəs]) o distorsione cognitiva è un pattern sistematico di deviazione dalla norma o dalla razionalità nei processi mentali di giudizio. In psicologia indica una tendenza a creare la propria realtà soggettiva, non necessariamente corrispondente all’evidenza, sviluppata sulla base dell’interpretazione delle informazioni in possesso, anche se non logicamente o semanticamente connesse tra loro, che porta dunque a un errore di valutazione o a mancanza di oggettività di giudizio.
I bias cognitivi sono forme di comportamento mentale evoluto: alcuni rappresentano forme di adattamento, in quanto portano ad azioni più efficaci in determinati contesti, o permettono di prendere decisioni più velocemente quando maggiormente necessario; altri invece derivano dalla mancanza di meccanismi mentali adeguati, o dalla errata applicazione di un meccanismo altrimenti positivo in altre circostanze.] Questo fenomeno viene studiato dalla scienza cognitiva e dalla psicologia sociale.
L’etimologia del termine bias è incerta: in italiano arriva dall’inglese, col significato di “inclinazione”, ma a sua volta discende dall’antico francese biais e ancora prima dal provenzale, col significato di “obliquo” o “inclinato”.
Mi riferisco in particolare alla valutazione distorta tra il Prezzo e il Valore.
I prezzo su un listino azionario è determinato da una serie di fattori che dipendono dai BIAS cognitivi quindi da nulla che ha a che fare con la tecnica o la matematica.
Il valore invece è determinato da fattori oggettivi: dati di bilancio, valori immateriali (brevetti etc etc), prospettive di vendite e via dicendo.
Nel valore di un’azione /azienda c’è anche la capacità di produrre DIVIDENDI cioè utili/numero di azioni.
Pochissimi investono nelle aziende quotate per avere e godere di DIVIDENDI.
Perchè?
Mistero della mente umana che provo a descrivere.
Il repentino cambiamento del prezzo in borsa con relativa “illuminazione” verde o rosso porta la mente ad associarlo, per via di immagini anche derivanti dal cinema, ad una sorta di scommessa al casinò dove notoriamente, la vincita e dovuta al caso e al calcolo probabilistico dove il banco ne decide le regole e si assicura nel lungo termine di esserne l’unico vincitore.
In pratica per pochi vincitori casuali ci sono moltissimi perdenti sicuri. Nel messo il banco che vince sempre.
Il listino di borsa alla maggior parte dei risparmiatori sembra quella roba li perchè visivamente le assomiglia tantissimo.
E non a caso!
Centinaia di venditori di servizi di trading alimentano l’illusione della vincita in poco tempo senza far fatica e questa non è la storia più amtica del mondo? Rispetto ai venditori dei numeri del Lotto o del sale magico o dei lettori di tarocchi? Che differenza c’è?
Ce la spiega Warren Buffet in un bellissimo video dove ci dice come la sostituzione della parola AZIONE con AZIENDA ha cambiato epr sempre la sua mentalità e gli ha permesso di arricchirsi.
Lui, come tutti noi dovremmo fare, diventa socio di un azienda e NON un acquirente e venditore di PREZZI luccivanti sul nasdaq.
Ma che vantaggio ne abbiamo cambiando approccio?
Beh inizialmente ci poniamo nella parte giusta sia psicologica che economica e possiamo finalmente scorgere la vera mission di un’AZIENDA: FARE UTILI e crescere nel tempo creando prodotti e servizi sempre più appetibili al pubblico.
I dividendi appunto arrivano in conto corrente da parte delle aziende che abbiamo in portafoglio.
“Ma sono pochi spiccioli all’anno” – sento spesso dire. Certo che investi pochi spiccioli su quelle aziende riceverai pochi spiccioli ma in % aziende VALUE spesso distribuiscono dividendi a 2 cifre. Regolarmente anche sopra 8% per azione ogni anno.
Ma non ci hai mai pensato prima di investire in un BTP a 3% fisso o in un conto deposito?
L’abbondanza ci circonda ma non riusciamo ad approfittarne per colpa del nostro BIAS cognitivo.
Liberiamoci dalle nostre stesse catene di comprensione e affrontiamo il mondo della finanza per quel che è: abbondanza per tutti (quelli che hanno voglia di diventare investitori e non vittime del sistema della vendita).
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